E’ dedicata ai sani stili di vita la nuova edizione di “A Scuola di Salute”, il magazine digitale realizzato dall’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente in collaborazione con Fondazione Ania e contenente i consigli degli esperti su corretta alimentazione, movimento all’aria aperta, tempo da destinare al sonno, alla lettura e approfondimenti sul fumo in adolescenza e sull’uso di videogiochi. A colazione, pranzo, cena e merende, nel piatto dei più piccoli devono esserci tutti i nutrienti: carboidrati, fibre, proteine, grassi, vitamine e sali minerali. Scegliendo alimenti diversi, freschi e di stagione. Poche merendine e più frutta. Durante la crescita alcuni periodi di inappetenza sono fisiologici. In caso però di rifiuto persistente di cibi e bevande, cali di peso, diarrea, vomito e stanchezza l’indicazione è di ricorrere all’aiuto di un esperto.
Nei primi mesi di vita i più piccoli hanno un ritmo sonno-veglia molto diverso da quello degli adulti; dopo i 4 mesi il bambino si adatta gradualmente ai ritmi esterni ed è il momento di instaurare delle abitudini regolari. Tra gli errori da evitare, mettere il bambino a letto già addormentato. È importante, invece, farlo addormentare nella sua stanza, nel lettino e non in braccio. Prima di dormire preferire attività rilassanti come leggere una favola e creare un rituale per l’addormentamento. La lettura è fondamentale per lo sviluppo dei bambini. Il neonato è attratto dal ritmo della voce del genitore e la musicalità di una storia letta ad alta voce è capace di incantare anche i più piccoli, fin dalla nascita. Accoccolarsi insieme e leggere rafforza molto il legame tra genitori e figli. Inoltre, un bambino abituato quotidianamente all’ascolto di letture, svilupperà più facilmente il linguaggio, sarà più curioso, avrà voglia di imparare a leggere. Preferibile andare a scuola a pidei. Durante l’adolescenza, se il ragazzo inizia a fumare il suggerimento per i genitori è non giudicare o rimproverare, ma ascoltare e capire se si tratta di un gesto per emulare i compagni oppure di una richiesta di aiuto o di automedicamento per alleviare un disagio. Videogiochi non prima dei 6 anni di età, per non più di 30-60 minuti al giorno, e sempre sotto il controllo diretto dei genitori.